
SMART WORKING: GARANTE, NO A GEOLOCALIZZAZIONE DIPENDENTI
- Posted by autore blog
- On Maggio 16, 2025
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Comminata una sanzione da 50mila euro ad un’azienda che chiedeva ai lavoratori di attivare la geolocalizzazione del pc o dello smartphone e di dichiarare dove si trovavano fisicamente.
L’Azienda sanzionata effettuava un monitoraggio dei propri dipendenti per verificare l’esatta corrispondenza tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato nell’accordo individuale di smart working, mediante specifiche procedure di controllo mirato.
In base a tali procedure, il personale, selezionato a campione, veniva contattato telefonicamente dall’Ufficio controlli con la richiesta di attivare la geolocalizzazione del pc o dello smartphone, effettuando così una timbratura con un’apposita applicazione. Terminata tale procedura, i lavoratori erano tenuti a dichiarare, tramite un’e-mail, il luogo in cui si trovavano fisicamente in quel preciso momento.
LA SANZIONE
Il Garante privacy ha dunque comminato una sanzione di 50mila euro all’azienda che procedeva all’attività di rilevazione geografica dei dipendenti in modalità agile in assenza di un’idonea base giuridica e di un’adeguata informativa, interferendo nella vita privata degli stessi e commettendo numerose violazioni del Regolamento europeo e del Codice.
LA MOTIVAZIONE
Come chiarito dal Garante “Le diverse esigenze di controllo dell’osservanza dei doveri di diligenza del lavoratore in smart working non possono essere perseguite, a distanza, con strumenti tecnologici che, riducendo lo spazio di libertà e dignità della persona in modo meccanico e anelastico, comportano un monitoraggio diretto dell’attività del dipendente non consentito dallo Statuto dei lavoratori e dal quadro costituzionale”.
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