SALARIO MINIMO: LEGGE DELEGA SU RETRIBUZIONE E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA IN VIGORE DAL 18/10
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- On Ottobre 16, 2025
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Il ddl n. 957 conferisce al Governo due deleghe in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva. Sono previsti obblighi per le imprese, rinnovo tempestivo dei contratti e monitoraggio tramite codici contrattuali e flussi INPS.
Entrerà in vigore il 18 ottobre 2025 la legge n. 144 del 26 settembre 2025, che conferisce deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori, di contrattazione collettiva, di procedure di controllo e informazione.
Lo scorso 23 settembre, infatti, il Senato ha approvato in via definitiva il ddl n. 957 recante le deleghe al Governo in materia e che si riferisce a tutti i lavoratori con esclusione di quelli pubblici.
RETRIBUZIONE E CONTRATTAZIONE
Per garantire l’attuazione dell’articolo 36 della Costituzione, relativo al diritto dei lavoratori ad una retribuzione proporzionata e sufficiente, il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, su proposta del Ministro del lavoro e di concerto con il Ministro dell’economia, uno o più̀ decreti legislativi in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva, per il conseguimento dei seguenti obiettivi:
- a) assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi;
- b) contrastare il lavoro sottopagato, anche in relazione a specifici modelli organizzativi del lavoro e a specifiche categorie di lavoratori;
- c) stimolare il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel rispetto dei tempi stabiliti dalle parti sociali e nell’interesse dei lavoratori;
- d) contrastare i fenomeni di concorrenza sleale attuati mediante la proliferazione di sistemi contrattuali finalizzati alla riduzione del costo del lavoro e delle tutele dei lavoratori (cosiddetto «dumping contrattuale»).
Nell’esercizio di questa delega il Governo si attiene a precisi princìpi e criteri direttivi, come ad esempio:
- la definizione, per ciascuna categoria di lavoratori, di contratti collettivi nazionali di lavoro maggiormente applicati al fine di prevedere che il trattamento economico complessivo minimo costituisca la condizione economica minima da riconoscere ai lavoratori appartenenti alla stessa categoria;
- l’obbligo, per le società appaltatrici e subappaltatrici, di riconoscere ai lavoratori coinvolti nell’esecuzione dell’appalto trattamenti economici complessivi minimi non inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro maggiormente applicati nel settore e il rafforzamento delle misure di verifica e di controllo spettanti alle stazioni appaltanti;
- l’estensione dei trattamenti economici complessivi minimi dei contratti collettivi nazionali di lavoro, ai gruppi di lavoratori non coperti da contrattazione collettiva, applicando loro il contratto della categoria di lavoratori più affine;
- la previsione di strumenti di misurazione per la contrattazione basati sull’indicazione obbligatoria del codice del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato al singolo rapporto di lavoro nelle trasmissioni all’Istituto nazionale della previdenza sociale effettuate con il flusso telematico UNIEMENS, nelle comunicazioni obbligatorie e nelle buste paga, anche al fine del riconoscimento di agevolazioni economiche e contributive connesse ai rapporti di lavoro;
CONTROLLI E INFORMAZIONE
Per incrementare la trasparenza su dinamiche salariali e contrattuali e per contrastare efficacemente il dumping contrattuale, i fenomeni di concorrenza sleale, l’evasione fiscale e contributiva e il ricorso a forme di lavoro sommerso o irregolare in danno dei lavoratori, il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge uno o più decreti legislativi con disposizioni in materia di perfezionamento della disciplina dei controlli e sviluppo di procedure di informazione pubbliche e trasparenti sulla retribuzione dei lavoratori e la contrattazione collettiva.
Nell’esercizio della delega, il Governo si dovrà attenere ai seguenti princìpi e criteri direttivi:
- razionalizzare le modalità di comunicazione tra imprese e enti pubblici prevedendo strumenti che rendano effettiva, certa ed efficace l’acquisizione dei dati concernenti l’applicazione della contrattazione collettiva;
- introdurre forme di rendicontazione pubblica e di monitoraggio su base semestrale aventi ad oggetto l’andamento delle misure di contrasto dei fenomeni distorsivi del mercato del lavoro in materia di retribuzioni, di contrattazione collettiva, di caporalato e lavoro sommerso o irregolare nonché di abuso della forma cooperativa;
- prevedere che le forme di rendicontazione suddetta si avvalgano dell’attività ispettiva dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dei suoi organi territoriali.

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