Quota 102, opzione donna e APE sociale: le novità della legge di Bilancio 2022

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  • On Novembre 2, 2021
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Il disegno di legge di Bilancio 2022 approvato dal Consiglio dei Ministri introduce, per il solo 2022, Quota 102 che prevede la combinazione di 64 anni di età e 38 anni di contributi. Il nuovo canale di pensionamento anticipato si affianca ai tradizionali canali di pensionamenti rappresentati dalla pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) e dal pensionamento anticipato (42 anni e 10 mesi o 41 anni e 10 mesi con la applicazione della finestra mobile trimestrale). Si prevede poi la proroga ulteriore di opzione donna con requisiti anagrafici innalzati e dell’APE sociale ampliando la platea di riferimento dei possibili beneficiari.

La decisione del Governo, approvata nella seduta del 28 ottobre 2021, evidenzia la volontà di tornare gradualmente alla normalità delineata dalla riforma Fornero e dal sistema pensionistico in essa previsto, con due sole eccezioni rispetto alla disciplina introdotta con Quota 100 ossia la soluzione di flessibilità in uscita valevole per il solo 2022 e la proroga ulteriore di opzione donna, con requisiti anagrafici innalzati e dell’APE sociale ampliando la platea di riferimento dei possibili beneficiari.

Si apre poi alla possibilità, quantomeno nel prossimo anno, di avviare un confronto di più ampia visione per interventi di riordino strutturale del sistema previdenziale, con la volontà di recuperare la prospettiva di un clima di una maggiore concordia sociale dopo il recente confronto poco conciliante sul tema “pensioni” con i sindacati.

Quota 102

Per attenuare l’impatto in termini di inasprimento dei requisiti anagrafici che si determinerà con l’introduzione del nuovo sistema pensionistico si introduce, per il solo 2022, la nuova quota 102 che prevede la combinazione di 64 anni di età e 38 anni di contributi.
Si prevede ancora come il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente.
Il nuovo canale di pensionamento anticipato si affianca alle tradizionali modalità di quiescenza rappresentati dalla pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) e dal pensionamento anticipato (42 anni e 10 mesi o 41 anni e 10 mesi con la applicazione della finestra mobile trimestrale).

Dipendenti di piccole e medie imprese in crisi

Viene poi introdotto un Fondo presso il Ministero dello Sviluppo destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni.

Opzione donna

Si prevede poi la conferma anche per il prossimo anno di opzione donna, vale a dire la possibilità di accedere al pensionamento con un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni da raggiungere entro il 31 dicembre 2021 ed un’età anagrafica pari o superiore a 60 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 61 anni (per le lavoratrici autonome), in aumento rispetto ai precedenti, rispettivamente di 58 e 59 anni.
Si prevede una finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

APE sociale

Si prevede poi il differimento di un ulteriore anno dell’APE sociale, con un ampliamento della platea dei lavoratori gravosi alla luce delle considerazioni espresse dalla specifica Commissione di studio nominata dal Ministero del Lavoro.

Credit by:

IPSOA Quotidiano

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