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P.A.: FIRMATA LA DIRETTIVA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

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  • On Dicembre 19, 2023
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Il documento è indirizzato a tutte le pubbliche amministrazioni italiane cui spetta il compito
“di garantire un ambiente di lavoro caratterizzato da pari opportunità e benessere
organizzativo e di fornire adeguati strumenti per la prevenzione, il contrasto e la rimozione di
tali fenomeni”.

Lo scorso 30 novembre il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato la direttiva di “Superamento della violenza contro le donne”, un documento indirizzato a tutte le Pubbliche amministrazioni italiane per riconoscere, prevenire e superare la violenza contro le donne in tutte le sue forme.

In premessa il documento ricorda che alle pubbliche amministrazioni è attribuito il compito di garantire un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e di rilevare, contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale o psichica al proprio interno (articolo 7, comma 1, decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165).

I compiti delle P.A

Alle amministrazioni pubbliche, inoltre, spetta il compito di garantire un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei principi di pari opportunità, di benessere organizzativo e di favorire una maggiore consapevolezza che aiuti a riconoscere i casi in cui si manifestano molestie e violenze, in tutte le loro forme, nonché a fornire adeguati strumenti per la prevenzione, il contrasto e la rimozione di tali fenomeni.

I destinatari

Le indicazioni contenute nella direttiva sono rivolte a tutti i dipendenti pubblici, ai vertici delle amministrazioni, ai titolari degli uffici responsabili delle politiche di gestione delle risorse umane e dell’organizzazione del lavoro, sia a livello centrale sia a livello territoriale, ai Comitati unici di garanzia (CUG) e agli Organismi Indipendenti di Valutazione (OIV).

Le norme di riferimento

  • La normativa italiana sul tema prende le mosse dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata a Istanbul l’11 maggio 2011 (legge 27 giugno 2013, n. 77), che rappresenta il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per la protezione delle donne contro qualsiasi forma di violenza.
  • Successivamente l’Italia ha compiuto una serie di interventi volti a istituire una strategia integrata per combattere la violenza di genere che vede, a fianco di misure di natura penale e processuale, quali l’introduzione di fattispecie di reato e di misure procedurali specifiche, anche strumenti di carattere preventivo e azioni di supporto, con l’istituzione di percorsi agevolati per le donne che intendono sottrarsi a fenomeni di violenza.
  • L’Italia ha ratificato la Convenzione OIL 190 sulleliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro (legge 15 gennaio 2021, n. 4) con lo strumento applicativo che l’accompagna, la Raccomandazione 206. A seguito della ratifica gli Stati membri sono tenuti a rispettare, promuovere e attuare il diritto di tutti ad un mondo del lavoro libero dalla violenza e dalle molestie.
  • A livello nazionale, il Piano Strategico contro la violenza maschile sulle donne 2021-2023 favorisce l’integrazione tra politiche e interventi a vario titolo promossi o da promuovere a livello governativo ma, soprattutto, da parte delle amministrazioni regionali e degli enti locali.
  • Il 22 novembre 2023 il Parlamento ha inoltre approvato all’unanimità la legge per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica (legge 24 novembre 2023, n. 168), che, nel solco dei precedenti interventi legislativi in materia, tra i quali la legge 19 luglio 2019, n. 69 (c.d. Codice Rosso), ha inteso rafforzare le misure e gli strumenti di tutela delle donne vittime di violenza.
  • La suddetta legge recepisce anche le istanze più urgenti emerse nell’ambito dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, istituito con legge 30 dicembre 2021, n. 234 e dalla Relazione finale sull’attività della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
  • A livello sovranazionale, la Strategia dell’Unione europea per la parità di genere (Gender Equality Strategy) 2020-2025 muove dal presupposto che la parità di genere è un valore cardine dell’UE. La strategia definisce obiettivi e azioni affinché, entro il 2025, si possa realizzare un’Unione in cui donne e uomini abbiano pari opportunità di realizzazione e possano equamente partecipare alla società. Tra gli obiettivi si richiamano, in modo particolare, i seguenti: porre fine alla violenza contro le donne; sfidare gli stereotipi; colmare i divari di genere nel mercato del lavoro.

Le attività dei Comitati unici di garanzia (CUG)

La legge 4 novembre 2010, n. 183 prevede che le pubbliche amministrazioni costituiscano al proprio interno il “Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni”, che ha sostituito i comitati per le pari opportunità e i comitati paritetici sul fenomeno del mobbing (articolo 57, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165).

Nelle linee guida del 4 marzo 2011, adottate dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e dal Ministro per le pari opportunità, sono state disciplinate le funzioni del CUG, al quale vengono assegnati compiti propositivi, consultivi e di verifica nell’ambito delle competenze allo stesso demandate ai sensi dell’articolo 57 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

L’azione dei CUG è poi collocata all’interno di una rete di relazioni con altri soggetti quali: il responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità, la/il Consigliera/e di parità, la/il Consigliera/e di fiducia, l’OIV, il RSSPP, il responsabile delle risorse umane e gli altri Organismi contrattualmente previsti.

Al fine di favorire la messa in sicurezza delle donne vittime di violenza, il CUG può porsi come antenna”, sensore e possibile destinatario delle segnalazioni rese dalle lavoratrici e, anche tramite il “Nucleo di ascolto organizzato”, ove costituito, può agevolare il contatto tra le vittime di violenza e i soggetti cui possono far riferimento per avere protezione ed assistenza.

Inoltre la “Rete nazionale dei Comitati Unici di Garanzia” che oggi conta più di 400 CUG di altrettante amministrazioni pubbliche (Ministeri, Enti di ricerca, Regioni, Comuni, Università, Istituti di previdenza ecc.) facilita la progettazione di azioni comuni tra più amministrazioni e la realizzazione di uno scambio virtuoso di idee, competenze e buone prassi, facilitate anche dalla realizzazione di una piattaforma tecnologica di collegamento prevista dalla Direttiva 2/2019.

Riforma-Mentis”

A giugno 2022 è stata attivata l’iniziativa formativa “Riforma-Mentis”, promossa dal Dipartimento della funzione pubblica, con la collaborazione di FormezPA, per sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori sull’importanza di un luogo di lavoro sicuro fondato sulla costruzione della cultura del rispetto e delle pari opportunità.

L’obiettivo, perseguito attraverso un’attività di autoformazione online, è di innalzare il livello di consapevolezza delle dipendenti e dei dipendenti pubblici sul tema delle molestie di genere.

Il corso è stato erogato attraverso la piattaforma di formazione di Formez Pa a partire dal luglio 2022. Agli iscritti è stato rilasciato un attestato di partecipazione, previo superamento di una prova di apprendimento.

Formazione

Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, come modificato dal d.P.R. 13 giugno 2023, n. 81 ha introiettato la disposizione di cui all’articolo 4 del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, disponendo che le pubbliche amministrazioni prevedano lo svolgimento di un ciclo formativo obbligatorio – rivolto sia ai nuovi assunti che al personale già in servizio – sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico.

Nel contesto delle attribuzioni spettanti al Ministro per la pubblica amministrazione appare, quindi, necessario intervenire affinché le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, organizzino, nell’ambito della formazione obbligatoria sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico, specifici cicli formativi, i cui contenuti saranno sviluppati a seguito dell’adozione delle Linee guida nazionali di cui all’articolo 6 della recente legge 24 novembre 2023, n. 168 recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”.

QUI IL DOCUMENTO COMPLETO

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