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CU 2024: NON È NECESSARIO INDICARE I CODICI FISCALI DEI FIGLI PER I QUALI SI RICEVE L’ASSEGNO UNICO

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  • On Novembre 9, 2023
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Il chiarimento dell’Agenzia dell’Entrate sulla risoluzione n. 55/E del 3 ottobre 2023 in una nota di risposta ai Consulenti del Lavoro.

L’Agenzia dell’Entrate con la nota prot. 386245 del 27 ottobre 2023, ha chiarito alcuni aspetti critici scaturenti dalla precedente risoluzione n. 55/E del 3 ottobre 2023, avente ad oggetto “Certificazione Unica 2024 – Compilazione della Sezione “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” – Chiarimenti alla luce delle novità introdotte dal decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230”.

La risoluzione n. 55/E

In particolare, la risoluzione in commento, disponeva che la sezione della CU dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” deve essere compilata dal sostituto d’imposta anche nell’ipotesi in cui “per i soggetti ivi indicati non si è provveduto al riconoscimento della detrazione per carichi di famiglia di cui all’articolo 12 del Tuir o di oneri e spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico di cui al medesimo articolo 12 del Tuir”.

La lettera dei Consulenti del Lavoro

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei consulenti del Lavoro, con una lettera del 24 ottobre 2023, ha manifestato perplessità in ordine alla richiesta di indicare nella Certificazioni uniche i codici fiscali dei figli anche non a carico, costituendo un adempimento sproporzionato a carico dei datori di lavoro, in contrasto con lo Statuto del contribuente e con il principio di semplificazione degli adempimenti dichiarativi.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate

Con nota prot. 386245 del 27 ottobre 202, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che “Quando è stata emanata la risoluzione, essendo ancora incerta la possibilità di acquisire un apposito flusso di dati da parte dellINPS, si voleva dare evidenza della rilevanza di queste informazioni, che risultano fondamentali per poter attribuire nella dichiarazione dei redditi precompilata le spese sostenute per i figli comunicate dai soggetti terzi, permettendo quindi al contribuente di accettare la dichiarazione proposta e beneficiare delle conseguenti agevolazioni sui controlli. Ora il confronto con l’INPS è ormai ad uno stadio avanzato e, pertanto, si può ritenere che sia in qualche modo superato l’invito formulato nella citata risoluzione 55/E nei confronti dei sostituti d’imposta a comunicare tramite le Certificazioni Uniche 2024 anche i codici fiscali dei figli con riferimento ai quali è stato riconosciuto l’Assegno unico. Resta fermo che, qualora il sostituto disponga di tali elementi o non abbia particolari difficoltà a reperirli, sarebbe comunque utile acquisirli tramite la CU al fine di incrementare il patrimonio informativo dell’Agenzia e consentire un confronto con i dati che saranno comunicati dall’INPS”.

In quali casi resta l’obbligo  riportare i dati dei figli

Tuttavia, l’agenzia delle Entrate ricorda che vi sono casi in cui, anche in assenza del riconoscimento della detrazione ai fini Irpef per i figli a carico, vige l’obbligo, per il sostituto d’imposta, di riportare i dati dei figli a carico del dipendente (codice fiscale, mesi e percentuale di carico) nel relativo prospetto della CU, ancorché per tali figli sia stato riconosciuto l’Assegno Unico. 

Si tratta delle seguenti situazioni:

  • il dipendente, in sede di conguaglio, richiede al sostituto il riconoscimento di una detrazione per le spese sostenute per conto del figlio (es. fattura di una spessa medica intestata al figlio). In tali casi, come chiarito nella risoluzione, i figli di età inferiore ai 21 anni per i quali è riconosciuto l’Assegno Unico sono comunque considerati fiscalmente a carico anche se per gli stessi il contribuente non può avvalersi delle detrazioni per carichi di famiglia, ma può fruire delle detrazioni e delle deduzioni previste per oneri e spese sostenute nel loro interesse; 
  •  la legge regionale può riconoscere, in presenza di figli a carico (ancorchéé per tali figli sia stato riconosciuto l’Assegno Unico), specifiche agevolazioni ai fini del calcolo dell’addizionale regionale Irpef. Se il sostituto non acquisisce dal dipendente le informazioni relative ai figli a carico (riportandole nel prospetto della CU) può non essere in grado di calcolare correttamente l’ammontare dell’addizionale dovuta, costringendo il lavoratore a presentare la dichiarazione dei redditi per rettificare la propria situazione;
  • per il 2023 è prevista la non concorrenza alla formazione del reddito, entro il limite di 3.000 euro, del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico. Il lavoratore comunica i codici fiscali dei figli al sostituto, che provvede a riportare tali dati nel prospetto dei familiari a carico, anche se per detti familiari non si è usufruito delle detrazioni (Circolare 1° agosto 2023, n. 23/E). 
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