Prorogato lo stato di emergenza a marzo 2022. Cosa cambia per smart working e congedi parentali
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- On Dicembre 15, 2021
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Il Consiglio dei Ministri del 14 dicembre 2021 ha varato il decreto che proroga al 31 marzo 2022 lo stato di emergenza.
La bozza si compone di 11 articoli e prolunga di fatto tutte le misure tese al contrasto della pandemia; restano pertanto in vigore le norme relative all’impiego del Green Pass e del Green Pass rafforzato sino al termine dello stato di emergenza, nonché i test antigenici rapidi gratuiti e a prezzi calmierati.
Vengono, inoltre, prorogati tout court gli strumenti di semplificazione per l’adozione delle misure straordinarie per affrontare la crisi sanitaria, nonché i poteri derivanti dallo Stato di emergenza al capo della protezione civile e alla struttura del Commissario straordinario.
Smart working e congedi parentali
Il primo effetto della proroga dello stato di emergenza riguarda lo smart working, ossia della possibilità per i dipendenti pubblici e privati, di ricorrere al lavoro da remoto, derogando ad accordi sindacali o individuali con l’azienda. Non scatta, quindi, l’obbligo di sottoscrizione degli accordi individuali contenuti, tra l’altro, nel recente protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile per la contrattazione collettiva del 7 dicembre per il settore privato (le regole del citato protocollo sul lavoro agile torneranno a valere dal mese di aprile 2022).
Lo stato d’emergenza proroga, inoltre, i congedi parentali per i lavoratori dipendenti genitori di figlio convivente minore di 14 anni, la cui attività didattica o educativa in presenza sia sospesa o il figlio stesso risulti positivo al Coronavirus o in quarantena. L’art. 9 del decreto al comma 3 prevede, a tal riguardo, congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid.
Fondi per test rapidi a tariffe calmierate fino al 2022
Con il nuovo decreto, lo stanziamento del Governo di 45 milioni per garantire fino al 30 settembre 2021 la possibilità di effettuare i tamponi a prezzi calmierati viene prorogato per tutto il 2022.
Le ulteriori misure
Nella bozza all’art. 6 viene autorizzata, per l’anno 2022, la spesa di 6 milioni di euro per la realizzazione e l’allestimento, da parte del ministero della Difesa, di un’infrastruttura in un sito militare “idoneo a consentire lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali per le esigenze nazionali”. In tal modo si vuole “assicurare il potenziamento delle infrastrutture strategiche” per fronteggiare le esigenze connesse all’epidemia e “garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie future”.
Con la proroga dello stato d’emergenza slitta al 31 marzo anche la possibilità di limitare gli spostamenti delle persone, “su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso” fino al lockdown e alla quarantena “ai soggetti che hanno avuto contatti” a rischio.
Resta, inoltre, in funzione la “cabina di regia” alla quale partecipano i vari governatori delle regioni e anche gli organismi creati per far fronte alla pandemia, ovvero, il Commissario straordinario e il Comitato Tecnico Scientifico. Nei tre mesi di proroga dello stato di emergenza Covid il commissario straordinario e il capo della Protezione civile adotteranno ordinanze per programmare la prosecuzione delle attività per il contrasto e il contenimento della pandemia. Ai governatori resteranno maggiori poteri di firmare ordinanze più restrittive per il contenimento dei contagi, rispetto alle disposizioni del Governo. Si accelerano, quindi, le procedure per l’acquisto di beni e l’affidamento degli appalti relativi all’emergenza sanitaria, riducendo così i passaggi burocratici richiesti dalle gare d’appalto.
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IPSOA Quotidiano
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