Il “Codice di autodisciplina di imprese responsabili in favore della maternità” è una delle proposte lanciate dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella.

Tale codice deontologico, da condividere con le aziende e le parti sociali, mira ad agevolare la continuità di carriera delle madri che lavorano, a promuovere le iniziative di prevenzione e cura dei bisogni di salute della donna e ad incentivare tempi e modi di lavoro più vicini alle esigenze dei genitori (es. Smartworking, part-time, asili nido).

“Si tratta di uno strumento di moral suasion – spiegano dal Ministero – che affiancherà le misure per favorire l’ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro, come l’introduzione del sistema della certificazione della parità di genere, con l’obiettivo di ridurre il fenomeno delle dimissioni per maternità, ancora diffuso, e di creare un clima culturale ed economico di collaborazione sulla maternità tra aziende e dipendenti”.

L’obiettivo dell’iniziativa è quindi quello di sostenere la natalità che, come certificato dall’ISTAT, vede l’Italia toccare un nuovo record negativo con effetti percepibili sull’economia, sul mercato del lavoro e sul modello sociale.

Tra gli obiettivi del Codice vi è anche l’eliminazione del cd. “gender pay gap”.

Le imprese potranno aderire al Codice su base volontaria, tale strumento si affiancherà agli altri quali le certificazioni di genere per le imprese e l’assegno unico per i figli a carico, a sostegno della natalità e della parità di genere.