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LAVORO: MORTO ALLE BAHAMAS E RICONSEGNATO ALLA FAMIGLIA SENZA ORGANI. CHIESTA LA ROGATORIA INTERNAZIONALE

  • Posted by autore blog
  • On Febbraio 14, 2024
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Il caso del falegname giarrese Alfio Torrisi, morto mentre lavorava su una nave da crociera al porto delle Bahamas, è seguito dal Prof. Avv. Giuseppe Berretta e dall’Avv. Antonio Fiumefreddo.

Ieri il giornale “La Sicilia” ha dato spazio alla storia del signor Alfio Torrisi, 54 anni, falegname giarrese, morto alle Bahamas durante lo svolgimento del proprio lavoro a bordo di una nave da crociera, in circostanze ancora da chiarire, e restituito alla famiglia privo degli organi interni. 

Della vicenda si stanno occupando il Prof. Avv. Giuseppe Berretta e l’Avv. Antonio Fiumefreddo, che assistono i familiari della vittima.

I fatti

I particolari del caso, secondo i due legali, sono abbastanza inquietanti. L’uomo, infatti, è deceduto all’ospedale di Freeport il 14 ottobre 2023, quattro giorni dopo essere stato trasportato nel nosocomio per un malore a bordo della nave presso cui stava realizzando la pavimentazione in legno e che era ormeggiata al porto della cittadina.

Il 10 ottobre l’uomo ha avvertito i primi malori, dopo essere stato portato nell’infermeria della nave ha dovuto attendere per ben mezz’ora il medico di bordo che, nonostante i sintomi del colpo di calore, ha somministrato un sedativo. 

Seguono i ritardi dell’ambulanza, i ritardi nell’avvisare la famiglia del ricovero ed il mancato trasferimento, richiesto dal console italiano e consigliato dai medici locali, in un ospedale in Florida, forse per assenza dell’assicurazione medica a carico del datore di lavoro. 

Nell’autopsia effettuata alle Bahamas si parla di morte per “trombosi polmonare venosa profonda in soggetto con cardiomegalia”.

Il 9 novembre i familiari del signor Torrisi, assistiti dagli avvocati Berretta e Fiumefreddo, hanno presentato un esposto alla Procura di Catania denunciando “condizioni di lavoro al limite del disumano […] a cielo aperto” e senza pause, in una località con temperature estive e altissimi tassi di umidità. Nell’esposto si segnalano anche le omissioni nei soccorsi.

Il rientro della salma in Italia

Al momento del rientro della salma in Italia, in occasione della seconda autopsia, il medico legale all’interno del corpo non ha trovato gli organi vitali, ma solo segatura e fogli di giornale.

La rogatoria internazionale

Si apre così la procedura di rogatoria internazionale che è tuttora in corso.

Come evidenziano i due legali al giornale “nella vicenda del povero Torrisi ci sono molte circostanze a dir poco inquietanti. Dalle cause della morte, con l’omissione dei soccorsi, per risparmiare il denaro necessario all’eliambulanza, allo stato in cui è stata consegnata la salma alle autorità italiane, fino all’incredibile scomparsa di tutti gli organi interni”.

Della vicenda hanno parlato anche il Corriere

QUI L’ARTICOLO

E Il Giornale

QUI L’ARTICOLO

DI SEGUITO L’ARTICOLO DE “LA SICILIA”

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