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CAREGIVER: NO AL LAVORO NOTTURNO ANCHE SE SI ASSISTE UN DISABILE NON GRAVE

  • Posted by autore blog
  • On Maggio 16, 2023
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Il lavoratore che assiste un familiare disabile è esonerato dal lavoro notturno.

È quanto confermato dalla Cassazione con ordinanza n. 12649/2023, con cui la Corte ha rigettato il ricorso proposto da una società avverso la sentenza che aveva accertato il diritto del dipendente a non prestare lavoro notturno “sino a quando […] avrà a suo carico la madre disabile ai sensi delle Legge n. 104 del 1992”.

Il ricorso in Cassazione

La società ha agito in giudizio ritenendo che “l’accertamento dello stato di gravità dell’handicap è necessario per il riconoscimento (altresì) dell’esenzione dal lavoro notturno”, infatti “solo in caso di accertato stato di gravità dell’handicap può ritenersi provata e necessaria un’assistenza sistematica ed adeguata, effettiva appunto, alla persona del disabile tale da giustificare la compressione di contrapposti obblighi lavorativi”. 

A parere della ricorrente, inoltre, il dipendente non avrebbe mai offerto la prova dell’assistenza (sistematica e adeguata) effettivamente garantita alla persona bisognosa.

La sentenza della Cassazione

La suprema Corte ha ritenuto infondato il primo motivo del ricorso.

Ed infatti, l’art. 11, comma 2, lett. c), del D.Lgs. 8.4.2003, n. 66, annovera “la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992 n. 104, e successive modificazioni”, tra i soggetti che hanno diritto alle limitazioni del lavoro notturno per particolari esigenze familiari e assistenziali.

La sopracitata legge 104 prevede che “È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione e […] Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità.

La connotazione di gravità rappresenta dunque un elemento ulteriore ed aggiuntivo, ma non necessario ai fini dell’esonero del lavoratore dal lavoro notturno. 

Inoltre, la Corte ha rilevato come “la legge n. 104 del 1992 abbia preso in particolare considerazione l’esigenza di favorire la socializzazione del soggetto disabile, predisponendo strumenti rivolti ad agevolare il suo pieno inserimento nella famiglia, nella scuola e nel lavoro, in attuazione del principio, secondo il quale la socializzazione in tutte le sue modalità esplicative è un fondamentale fattore di sviluppo della personalità ed un idoneo strumento di tutela della salute del portatore di handicap, intesa nella sua accezione più ampia di salute psico-fisica.

QUI LA SENTENZA PDF 

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